Rapgresso

[Strofa 1: TP Nino]
Mica la storia è finita, mi calo complessi in compresse
Con promesse e processi compressi in esse
Premesse le stesse minchiate di sempre
Sebbene so bene che queste non le ascoltereste
Io esprimo pareri ancora tramite antologia
Il gossip da edicola lo elimino e dico la mia
Sarà patologia, sarà che sono arrapato di snare
Troppo attaccato a una tag, emozionato da un flare
Can you feel the love in the air?
Io lo ascolto, lo sento quando sto in cerchio in jam
Mi assento in un complesso con uno Stanton
E ciò che penso è un espresso che arriva in un testo a stento
Stendo i miei panni al vento ed è il momento
… Oh? Ma il mic è spento?
Ma mica mi arrendo anzi apprendo
Approvo che questo è il giusto modo per l’approfondimento
Tu sogni di diventare come Johnny Depp-resso
Con mille volti che spiegano cos’è il rap grezzo
Usato come mezzo, lo sai, è un progresso
Ma al contrario tu potrai chiamarlo Rapgresso

[Strofa 2: Nema]
Microfoni roventi sempre in piedi, in certi casi alieni
Per difendere valori persi sempre nervi tesi
Noi con la faccia, voi manco per la mancia
Poi sulla stessa traccia non più giovani Tolstoj
Cazzo vuoi boy, lascia stare il can che dorme
Qua è una vedova nera che morde, tu sfinito oltre le corde
Non mi fido più di tanto della gente di sto ambiente
A me basta un palco e un micro e un sogno che non si spegne
Rime sotto il basamento, un incendio dentro
Durerà in eterno nel tempo
L’ingresso nell’inferno non lo chiudi se copro la mente
Rap grezzo fottutamente indipendente
Fratelli come lupi tra i cespugli di sta music
È fuori il tuo cd ma non sono tra i saluti

[Strofa 3: Maxino Jeko]
Vite Tamagochi a voi il mostro di Milwaukee
Due punti di pressione come d’implosione Toki
Combo senza sconti, esplode il contapunti
Piove su di me? Nah, scendono concetti
You play da funky rider, in campo come Schneider
In controllo del controllo traccio tracce da freerunner
Un cubo di torture per principio come Hellraiser
E skynet, i vostri terminator vanno in panne
Credici dalla fine fino alla genesi
Crisi per le vostre imprese edili, alibi
Prove inconfutabili, ricchi e miserabili
Tutti succhiasangue schiavi sotto le piramidi
Fanculo! figli di nessuno, figli dello sbaglio di qualcuno
Nettuno e tanto humor
Ti giuro, non guasto ma curo, siluro
Finti papichulo che mi parlano col culo

[Strofa 4: Tony Marciante]
In questo tempo di deliri e fini affini e di confini
Finché butti fuori tutto sai che il succo è che ti esprimi
Niente trucchi! Porto la realtà che segue i solchi
Troppi drammi hanno offuscato già i miei occhi
Quindi non mi tocchi no, no non mi raggiungono
Le fasi di sta stasi dalle basi al nuovo pulpito
Ma quale culto no…
La libertà di fare musica pregiudica ogni pubblico
Magari fossi l’unico artista citato all’ultimo pezzo gridato
Al culmine del risultato, metricamente avanzato
Tecnicamente apprezzato, letteralmente osannato
Solennemente premiato ma con il tempo contato
No, non mi fotti se c’ho i mezzi, se non smezzi
Se sta roba non la compri tu non la proteggi
Io non vi rispetto mica, anzi vi disprezzo
Questo è l’oro grezzo, Mida prima del Rapgresso